Foto e materiali
Una bella galleria fotografica che propone immagini della vita politica e sociale nel territorio fiesolano e una raccolta di fogli locali, manifesti, volantini, giornali murali realizzati dal Pci fiesolano che hanno svolto per decenni l’importante funzione di divulgare notizie e informazioni, raccogliere richieste e aggregare persone.
Questa raccolta di documenti costituisce una campionatura dei temi e degli interventi compiuti dal maggior partito della sinistra di classe, che in sede locale è stato costantemente al governo del comune. Si tratta, purtroppo, di una raccolta non organica che soprattutto per i periodi più lontani appare numericamente limitata. Ma la quantità limitata di documenti rispecchia non tanto una carenza originaria, che anzi la produzione di questi strumenti di intervento politico è stata tutt’altro che di scarsa consistenza, quanto un difetto di conservazione, dovuto a più motivi concomitanti: locali poco idonei o un mancato impulso a conservare gli strumenti che si stavano maneggiando a memoria del proprio concreto operare. Non viene mai meno, comunque, la testimonianza di una militanza politica straordinaria che ci aiuta in parte a comprendere quale sia stato il contributo della presenza comunista dal dopoguerra ai primissimi anni ‘90.
Le testimonianze di un impegno
Affrontare la storia del movimento democratico organizzato nel XX secolo, e di quella che ne è stata la principale espressione politica, almeno nei primi quarantacinque anni repubblicani, significa non solo confrontarsi con una tensione ideale che ha rappresentato uno dei fattori di crescita di tutto il movimento operaio, ma anche fare i conti con gli strumenti approntati per diffondere le proprie convinzioni politiche e raccogliere il consenso di una più vasta quota di popolazione. Strumenti, va subito precisato, che negli anni in cui sono stati prodotti appaiono adeguati e commisurati sia al risultato che ci si prefigge di conseguire con il loro uso, sia a reggere il confronto con quelli posseduti da altre organizzazioni, forze politiche, ecc.
Dall’esame di queste carte, sebbene poche e pervenute fino a noi in maniera casuale, traspare una puntualità di rivendicazioni e di programmi, che indicano lo sforzo costante del partito per raccogliere le richieste e rispondere sul piano politico alle attese coltivate dalle masse popolari. Una documentazione pertanto che ci aiuta in parte a comprendere quale sia stato il contributo della presenza comunista nella ripresa e nello sviluppo della vita.
Anche a Fiesole, come in molte altre località, all’attività pubblicistica centrale del partito si è affiancata la produzione e la diffusione di una molteplicità di fogli locali, manifesti e volantini che hanno rappresentato uno degli aspetti peculiari della militanza politica. Non va trascurata l’importanza dei giornali murali, redatti a mano ed affissi in luoghi particolarmente frequentati che hanno consentito, oltre a una tempestiva divulgazione di notizie e informazioni, di aggirare la scarsità di mezzi finanziari e anche la pesante censura preventiva esercitata per diversi anni da questure e prefetture.
La poca consistenza quantitativa e la mancanza di organicità della documentazione qui proposta rispecchiano non tanto una carenza originaria, che anzi la produzione di questi strumenti di intervento politico è stata tutt’altro che di scarsa consistenza, quanto un difetto di conservazione, dovuto a più motivi concomitanti: locali poco idonei o un mancato impulso a conservare gli strumenti che si stavano maneggiando a memoria del proprio concreto operare.
L’abitudine a confrontarsi quasi quotidianamente con manifesti e volantini, a produrre giornali murali o nastri magnetici, considerati, in un certo senso, “materiali di consumo”, ha contrastato l’acquisizione di una consapevolezza dell’importanza di questo tipo di fonte, insostituibile per leggere, con un’ottica particolare ma non certo destituita di fondamento, l’evoluzione del rapporto società-politica, l’emergere di nuove problematiche, di nuovi elementi di dibattito e le modalità di proposizione ai cittadini. In alcuni casi gli archivi delle sezioni sono stati sottoposti a “scarti” nei momenti più disparati; va infine notato che, soprattutto negli anni più lontani, era sopravvissuta in molti attivisti comunisti una mentalità da “clandestini”, favorita dal clima di vigilanza poliziesca istituito attorno al partito che non ha certamente incoraggiato la costituzione e la tenuta di archivi, la verbalizzazione delle riunioni e delle deliberazioni adottate, la custodia in generale di quanto documentasse la propria attività politica.
Non mancano tuttavia le prove di una capacità di individuare e salvaguardare la propria memoria storica attraverso la tutela di testimonianze materiali prodotte nel corso di anni, o di particolari momenti di attività.
Con la pubblicazione di questa documentazione, si vuole comunque dare semplicemente un cenno, fornire alcuni stimoli interpretativi e di ricerca.